L'evoluzione della t-shirt: un viaggio alla scoperta di stile e tendenze decennio per decennio
Pubblicato da Sticker Mule il
Cosa rende tale una t-shirt? Beh, è ovvio: la sua forma a T! Ma a parte questo, le t-shirt sono associate con un certo tipo di materiale (il cotone) e con uno stile (quello informale). Le t-shirt sono facili da realizzare, comode da in indossare e praticamente onnipresenti.
Si potrebbe addirittura dire che al giorno d'oggi le t-shirt siano il capo di vestiario più popolare al mondo. Ma non è sempre stato così, anzi, l'umile maglietta a maniche corte ci accompagna da poco più di un secolo.
Dall'esordio nel XIX secolo come indumento da lavoro da uomo, fino alle ultime tendenze del XXI, la t-shirt ha fatto molta strada in poco tempo. Diamo un'occhiata a come si è evoluta nel corso degli anni.
La nascita delle t-shirt
Che tu ci creda o no, le t-shirt derivano da un indumento ridicolo (almeno secondo i nostri standard moderni) chiamato "union suit", una sorta di pagliaccetto da adulto. Consigliamo vivamente di googlare "union suit", il risultato non potrà che strappare qualche risata.
A un certo punto però, verso la fine del XIX secolo, i lavoratori nelle miniere e nei porti iniziarono a tagliare la parte superiore della loro "union suit", poiché l'indumento faceva davvero troppo caldo per lavorarci comodamente. Et voilà, ecco nascere la prima versione della maglietta a maniche corte.
Gli inizi del 1900 e gli indumenti per militari
Una volta assodata la maggiore comodità di indumenti più leggeri per lavorare nelle miniere, anche l'esercito non tardò molto ad accorgersene. Fornite per la prima volta dalla marina americana, le magliette a maniche corte diventarono presto un must-have per tutti i corpi militari. Erano comode da indossare sotto l'uniforme e perfette per lavorare sul campo nelle giornate più calde.
Passano gli anni e arriviamo alla Prima Guerra Mondiale, durante la quale la popolarità della t-shirt non fa che crescere. Adesso la t-shirt non è più considerata esclusivamente un indumento intimo, ma viene impiegata da tutti i lavoratori manuali, agricoltura compresa. Diventa inoltre un capo molto usato dai ragazzi: economico, ideale per correre e saltare, più facile da lavare rispetto alle normali camicie.
Nel 1920, la parola "t-shirt" entra ufficialmente nella lingua inglese e le viene fatto l'onore di essere inclusa nel dizionario Merriam-Webster. Yuhuh!
1930-1950: Le magliette a maniche corte entrano a far parte della moda mainstream
Durante la Grande Depressione, i rancheros indossavano spesso le t-shirt, così come gli uomini della marina dalla Seconda Guerra Mondiale in poi, più o meno per le ragioni menzionate sopra. Le t-shirt sono infatti economiche, comode, adatte al lavoro manuale e fresche.
Tuttavia, fu solo a partire dai primi anni 50 che le t-shirt iniziarono ad essere di moda, e dobbiamo ringraziare Hollywood per questo. Dopo che Marlon Brando la ebbe indossata in Un tram che si chiama Desiderio, la t-shirt conobbe finalmente le luci della ribalta, e non sarebbe mai più passata di moda. Da quel momento in poi è diventata un capo cool, virile, originale e ribelle, copiata con entusiasmo da tutti gli aspiranti James Dean e Marlon Brando.
La t-shirt si era finalmente emancipata. Non più considerata un capo intimo, era finalmente diventata un indumento a se stante da sfoggiare con orgoglio in tutte le occasioni.
1960-1980: La t-shirt come forma di espressione
Gli anni 60 portarono con se due novità che cambiarono e popolarizzarono ulteriormente la t-shirt: progressi nella stampa serigrafica e, ovviamente, una profonda trasformazione sociale a favore della libertà e dell'espressione personale.
La prima rese possibile realizzare magliette stampate con qualunque tipo di testo o immagini. La seconda fece sì che la gente desse libero sfogo alla creatività e ai propri slogan, facendo della t-shirt uno dei principali mezzi di propaganda.
Oltre ad essere un potente mezzo di espressione politica e culturale, non passò molto prima che grandi aziende come Coca-Cola o Disney iniziassero a stampare il proprio logo e i propri slogan sulle magliette, sfruttando il loro potenziale come mezzo pubblicitario.
1990-2000: Le t-shirt diventano un fenomeno globale
Le t-shirt sono da tempo un simbolo della cultura hip-hop e rap, ma negli anni 90, con la popolarità dello streetwear, divennero un vero e proprio fenomeno globale. Il look rilassato e casual della combo t-shirt e sneaker era semplicemente irresistibile.
Se a questo aggiungiamo il diffondersi dell'abbigliamento sportivo sotto la guida di marchi come Nike, non è da sorprendersi che la maglietta a maniche corte fosse sempre di più un trend mondiale.
2010-Presente: L'evoluzione continua
Da un paio di decenni la gente continua a trovare nuovi modi creativi di indossare le t-shirt. Viviamo nell'era della personalizzazione, e le magliette stampate personalizzate ci permettono di professare il nostro amore per film e serie TV, gruppi musicali e case di moda. Anche la cultura dei meme ha un impatto, dando alle t-shirt quel tocco extra di humor.
Le magliette a maniche corte sono inoltre state reinterpretate con diversi materiali, come ad esempio i tessuti tecnici, che dall'impiego in vari sport sono passati alla moda grazie all'athleisure, uno stile di tendenza. Ma non ci sono dubbi: la cara vecchia maglietta va ancora alla grande.
Conclusioni
Una volta considerata un indumento intimo di seconda categoria e oggi un simbolo della pop culture, la t-shirt ne ha sicuramente fatta di strada. Ed è probabile che il suo futuro sia anche più brillante, se possiamo far fede alle tendenze più recenti. Si presume infatti che la t-shirt sarà al centro di sperimentazioni nel futuro della moda e della personalizzazione. Che dire? Non vediamo l'ora!
Non possiamo prevedere che direzione prenderà la t-shirt in futuro, ma una cosa è certa: è destinata a restare parte integrante della nostra cultura ancora a lungo.